venerdì 21 settembre 2012

Giocare a rugby è sentirsi un eroe


Una delle cose belle del Rugby è che anche nei momenti più difficili, quando si fa fatica a trovare una buona ragione per continuare ad allenarsi o a soffrire, dal lato fisico o mentale, spunta sempre qualcosa che ti spinge a tenere duro ed andare avanti. Sembra quasi incredibile la somiglianza alla vita reale, sembrerebbe che le due cose, la vita ed il Rugby, fossero la stessa cosa...
Può capitare, facendo questo sport, che si abbiano degli infortuni, più o meno gravi e ogni volta rimani lì, solo, coi tuoi pensieri. Ti dici: "ma chi me lo ha fatto fare?". E' difficile dare una risposta a questa domanda, soprattutto a chi questo sport non lo pratica o non l'ha praticato. 
Succede che una volta sceso in campo, ti trovi ad affrontare una battaglia contro altre quindici persone. Succede che durante questa battaglia ti trovi nella condizione in cui hai bisogno dell'aiuto di un compagno. Succede che ti trovi nella condizione di capire che in un certo momento un tuo compagno ha bisogno di te.
Succedono un mucchio di cose oltre al gioco, un sacco di problemi e situazioni in cui devi per forza di cose fare i conti con la tua coscienza e con il tuo senso del pericolo che ti porta conservare intatto il tuo corpo. Può essere che ti trovi di fronte un bestione che vuole passarti sopra, e mentre sei lì che pensi a come uscirne, puntuale sbuca un kamikaze che dalla tua sinistra si butta tra le gambe dell'energumeno...a quel punto il tuo compagno crolla a terra, e l'energumeno ti investe, ma...
Ma l'energia che sembrava di avere, non ce l'ha più. Se l'è cuccata il povero compagno che si è immolato per te, anzi per la squadra. In quel momento entri nel vortice. Il mio amico lo ha fatto per me, la prossima volta devo farlo per lui. Ma non fai a tempo a pensarlo che già ti trovi in pericolo di nuovo e un altro ti corre in soccorso. E' incredibile e ti senti quasi in imbarazzo. 
Poi arriva il tuo momento, il momento in cui sei tu che poi renderti utile per un tuo compagno in difficoltà, questo è l'attimo più emozionate. In quell'istante ti esalti, memore di quello che pochissimo tempo prima ti è accaduto, e ti lanci contro qualcuno, che magari se te ne fossi stato dalla parte tua non ti avrebbe mai sfiorato, ma tu senti di doverti buttare nella mischia e lo fai. Sbammm!!! La prima botta. Ma non senti dolore, niente. Questo ti da fiducia, ti ributti nella baraonda e prendi altre botte che quasi non senti. 
E qui sei in pieno vortice, le prendi e le dai, aiuti e ti aiutano, attimi duri e difficili ed altri entusiasmanti e soavi. È una girandola di sensazioni che ti fa sentire vivo e forte.
Volevo scrivere tutt'altra cosa questa sera, ma sai comè...cominci a dire una cosa e finisci col dire tutt'altro...o almeno è quello che capita a me...
Finisco col raccontare un'altra cosa su di me. 
Spesso, scherzando, quando mi chiedono come è andata la partita, come ho giocato, rispondo con modestia: "sono stato un eroe!". Ovviamente scherzo...ma non troppo...