L'Aquila


In casa ho sempre mangiato pane e rugby, babbo dopo aver giocato si è messo ad allenare e io spesso lo seguivo agli allenamenti o alle partite. Mi ricordo che due squadre particolarmente ostiche e che lasciavano il segno in casa erano il Cecina e L'Aquila. Questo era il motivo per cui, quando da piccolo mi arrabbiavo e volevo fare un dispetto ai miei, facevo finta di scappare di casa e dichiaravo tutto impettito: "me ne vado da casa...vado a Cecina!" I miei ridendo: "ma Cecina è vicina" Allora colpito nell'orgoglio urlavo: "Allora vado a L'Aquila!" e uscendo dalla porta di casa con un fazzoletto legato sul manico di scopa (come nei cartoni) mi nascondevo nello stanzino del pianerottolo dell'appartamento. Li aspettavo facendo finta di essere scappato, fin che non mi passava o mi venivano a recuperare.
Deve essere per questo che quando ho avuto l'occasione di andare a giocare a L'Aquila non ci ho pensato un secondo, mi sono preso le mie borse e son partito, ma questa volta sul serio!
L'Aquila. E' difficile parlarne adesso, dopo il terremoto niente è più come prima. Io però ricordo una città bellissima, viva e abitata da persone speciali. Prima di arrivare avevo già vissuto 3 anni a Treviso, dove avevo commesso tanti errori nei rapporti con la gente. Promisi a me stesso di non commetterne più, di non aspettarmi troppo dalle persone. Cercavo di starmene sulle mie, ma fu letteralmente impossibile! La famiglia Di Giandomenico mi accolse in casa come un figlio, ma oltre a loro, praticamente tutti quelli che incontravo mi volevano portare a casa loro! Una cosa indescrivibile. Facevo il militare negli atleti a Roma, tornavo il giovedì, stavo fino alla domenica e non riuscivo mai a mangiare a casa! Nonostante che mi impegnassi. Dopo tre mesi cominciavo ad avere un accento strano, dopo sei mi impegnavo a parlare anche in quel dialetto, non sempre, perché sono parecchio orgoglioso del mio, ma trovavo spesso ad usare parole aquilane. Adesso dopo una vita, spesso fra me e me parlo in aquilano!
Che dire. L'Aquila è la mia seconda città e gli aquilani sono fratelli!