lunedì 16 gennaio 2012

Cap 2 Fiji Samoa

Nonostante fossimo in luogo tanto suggestivo e sconosciuto, alle 19.30 eravamo già tutti in branda. Il "Doc" Ieracitano, ci aveva ammonito di non andare a letto subito, ci aveva ragguagliato su come si lotta contro il fuso orario...ma l'allenamento del pomeriggio ci aveva spento ogni residua velleità. Finita la cena tutti a letto.
Alle 3 di mattina tutti svegli...ovvio. Per fortuna che si stavano giocando gli europei di calcio. Ci ritroviamo nella hall dell'albergo svegli come grlli e con l'intenzione di guardare la partita dell'Italia. Invece no.
La tv nella hall trasmette in diretta RTV38! Una rete privata fiorentina che propone il Calcio in Costume Fiorentino. Sono stupefatto da quanti fijani ci sono a vederla e da come apprezzano lo spettacolo. Ad ogni scontro e rissa loro si esaltano, ridono, apprezzano. Stranissimo, ma sembra che conoscano anche le regole e soprattutto lo spirito! Non vedo quell'indignazione tipica dell'italiano medio che guarda per la prima volta i calcianti che si battono in piazza Santa Croce, loro apprezzano lo scontro feroce, gli piace. Uno dei tizi si gira mi vede e mi rende omaggio per il bello spettacolo, mi dice, in inglese, che gli piacciono gli Italiani perchè hanno uno spirito simile al loro, penso subito due cose...una è che quello spirito che lui pensa ce l'hanno solo i calcianti fiorentini...e la seconda è che se invece loro hanno davvero quello spirito...sarà una Tourneè molto molto difficile...
Il secondo giorno il capo, Bradley, ci riunì nell'aula adibita a tale scopo e ci illustrò il programma generico. Eravamo abituati a due allenamenti al giorno, palestra, defaticamenti, incontri istituzionali con i vari sindaci o assessori locali e invece niente di tutto questo. "Le Tourneè sono fatte per fare gruppo, per legare i rapporti di amicizia...dovete divertirvi...", allenamenti la mattina dalle 9 alle 11, poi liberi fino al giorno dopo, tranne qualche rara occasione. Non credevamo alle nostre orecchie! Le domande erano: "ma potremmo anche andare sulla spiaggia? Ma il pomeriggio potremmo anche fare un giro in città?" Dopo qualche domanda del genere, sempre il Capo, ci guarda e dice: "Siete proprio così scemi o ci fate?" Non credeva neanche lui che fossimo così inquadrati da dubitare di tanta libertà.
Fatto stà che quel giorno mi si stampò un bel sorriso in faccia e cominciai a godermi quella bella libertà. Come se fossi stato a Livorno, facevo un allenamento la mattina, e lo facevo tanto volentieri, poi dopo un pranzetto a base di pesce e frutta dolcissima, scappavo in taxi verso la spiaggia! Una favola!
Fin qui il bello. Poi arrivarono le notti insonni grazie al mio compagno di stanza.

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