MASSIMO MASCIOLETTI
Il primo anno che ero andato a
giocare a L’Aquila, non era stato proprio tra i migliori in fatto di risultati sportivi. La guida tecnica della squadra era cambiata a metà , a Gino
Donatiello era subentrato Terenzio De Benedictis, un Aquilano doc, che si era trovato a gestire una situazione alquanto deteriorata. Morale, eravamo ad un passo dal retrocedere, avevamo infilato la più lunga serie di sconfitte della storia della società...ma c'erano da giocare ancora 5 partite, ne andavano vinte almeno 4 per raggiungere la matematica salvezza.
L'ultima speranza era Massimo Mascioletti.
Il mio primo pensiero, quando seppi
che il “Mascio” sarebbe venuto ad allenarci, fù: “cavolo se è bravo,
sicuramente ci salveremo. Quanto manca alla fine del campionato?”
Perché quella domanda? Forse non era
gradito? No! Anzi, ero ed eravamo, entusiasti del fatto che avrebbe seguito anche
lui. Ma tutti sapevano che sarebbe stato Rugby 24 ore su 24! Un afterhours insomma.
Una volta, prima di una partita dei
Lupi contro i Barbarians, giocata al Flaminio, riuscì a fare una riunione di 2
ore e mezza prima di andare in campo. La tensione, si sa, mette sonnolenza…mi
svegliai quando il mio vicino di sedia mi scosse per dirmi che era finita!
Massimo, una passione smisurata per
il rugby e una conoscenza profonda del gioco. Non gli scappava niente, un video
con lui era diventava una lezione all’università del rugby.
Arriva il sabato della prima
trasferta a Mirano. Mascio è arrivato prima di tutti, serio e concentrato,
saluta e si posiziona in prima fila sull’autobus. Noi saliamo e facciamo a gara
per i posti dietro. Partiti.
Neanche il tempo di arrivare al
casello che il professore si alza e viene in fondo a chiamarci: “ho portato
qualche cassetta, dai ragazzi, venite avanti che le guardiamo insieme”. Ci
alziamo e andiamo a cercare posto davanti alla piccola televisioncina. Comincia
la prima partita, non ricordo che squadre giocassero. “Vedete? La difesa sale,
l’interno rinforza…recupero…riutilizzo…occupazione…velocità…” in ogni azione
c’era qualcosa da vedere, valutare, apprendere. Durante la prima mezzora la
squadra interagiva attenta, poi col passare del tempo l’attenzione cominciava a
scemare. Avevo vicino Gianni Cicino, uno che non aveva l’aria di essere tanto abituato alle riunioni. Al quarantacinquesimo minuto di video vedo i suoi
occhi vagare nel nulla, poi si accorge che lo guardo e con uno sforzo
considerevole finge attenzione. Ma è dura! E’ dura per tutti! La grande stima
che abbiamo nei confronti del coach ci impedisce di dirgli che non ce la
facciamo più, ma tra di noi gli sguardi sono sconsolati. Sono più di 2 ore che
va avanti la partita, e siamo ancora a metà secondo tempo!
Qualcuno, scivolando sul sedile, si
addormenta. Ma ad un certo punto la luce. Un dirigente, capendo la situazione,
ci chiede: “Volete fermarvi all’autogrill?”
D’un tratto le anime si riprendono, e
la risposta è unanime: “Si!”
Siamo salvi, l’autogrill è stato
provvidenziale.
Al rientro in autobus, la proiezione
riprende, ma questa volta non ci facciamo fregare, ci rimettiamo al nostro
posto per fare il resto del viaggio. Un po’ alla volta qualcuno va avanti a
seguire la partita e la lezione, ma questa volta consapevolmente e liberamente.
Tutta un'altra cosa!
Per la cronaca la partita la
perdemmo, ma non certo per colpa di Massimo, anzi. Fu proprio lui a darci la
forza di vincere le ultime partite e salvare il campionato!
Adesso sono passati 15 anni e Massimo ha avuto un problema dal quale è uscito, più forte di prima. E' incredibile come anche in questa situazione, sia riuscito a trasmetterci la sua grande forza d'animo, ora collabora con la federazione per aiutare noi tecnici nel nostro percorso formativo. Nessuno meglio di lui poteva ricoprire quel ruolo.
Grazie a nome di tutti e "forza un pò!"
Un bel ricordo,
RispondiEliminaMassimo ha sempre lasciato il segno dove è passato.
Mattia
Ci voleva un blog così. Molto bello sentirsi trascinato nella mischia, letteralmente
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrande Massimo! Il coach del "progetto" alla Capitolina! Lo ricordo sempre li' sul terrazzo a fianco alla tribuna, a seguire le partite dall'alto...con lui le vincevamo tutte!
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