venerdì 25 novembre 2011

il risveglio...



Il rugby è fatto così: giochi, l'adrenalina pompata nelle vene ti carica e sostiene, può accedere di tutto, non lo senti. Poi c'è il terzo tempo, che ti serve anche a scaricare tutta la tensione accumulata, e lì tutti imparano subito come si fa. Poi c'è il risveglio, che può essere traumatico, addirittura drammatico.
Questa è stata una di quelle occasioni, dei risvegli drammatici! Non avevo un solo centimetro di corpo sano, troppo lungo elencare tutte ammaccature, dolori ovunque e soprattutto avevo perso l'uso della spalla destra. Non riuscivo proprio ad alzarla. Beh poco male, però mi son proprio divertito!
Mi alzo dal letto, mi do una rinfrescata dopo serata della sera prima e vado a fare colazione...
La stanzetta della colazione è piccola, con due tavoli rotondi e sulla destra il solito buffet continentale con uova, bacon, frutta ed ogni ben di dio. Io arrivo con la mia andatura un po' claudicante e la spalla lungo il corpo. Entro.
Nel tavolo più scomodo ma più vicino al buffet vedo Moscardi, Cutitta, D'Anna e Menapace.Tutti hanno davanti a loro una bustina di antinfiammatorio. Il primo con le mani tra i capelli e sguardo fisso nel vuoto, il secondo tenta di girarsi per salutare ma non ce la fa. Vittorio è stanco ma è anche quello messo meglio, poi vedo Giorgio, ha le braccia viola, immagino gli facciano male, ma la prima cosa che dice è: "visto? ne ho tirate due o tre bracciolate!". Lo Amo!
Mi prendo la mia colazione e mi accomodo, partono le battute, ci si prende un po' in giro, si cerca di sdrammatizzare, ma c'è un filo di preoccupazione che serpeggia tra di noi...
Ad un certo punto nella sala entra qualcuno, non ricordo chi, ci guarda, ride e ci dice: "Siamo pronto per domani? hahaha!" Ecco cos'era quel fastidio di fondo! Domani giochiamo di nuovo, è una follia! Questo torneo è una follia! Neanche se fossimo stati allenati come professionisti avremmo potuto giocare due partite in tre giorni! Che sia per questo che le altre squadre si sono presentate in 25-30 giocatori?
Poco male, siamo italiani e in qualche modo si farà!

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