giovedì 24 novembre 2011

la fine

Negli ultimi cinque minuti del primo tempo segnano ancora 3 o 4 mete. Ormai siamo stanchi e un po' demoralizzati e loro, come ogni squadra inglese, ci puniscono ad ogni errore. Direi proprio che godono nel segnarci una meta dopo l'altra. Per fortuna c'è la pausa.
10 min che non bastano. Tempo di riprendere fiato e via di nuovo a farsi travolgere, ma questa volta con molta meno presunzione che nel primo tempo. Non apriamo più una palla! Il principio è semplice: finche la palla ce l'abbiamo noi, loro non possono segnare...ma il problema è tenerla... Le azioni si svolgono più o meno allo stesso modo, partenze ravvicinate nostre, pik and go a ripetizione, ancora partenze strette. Non abbiamo neanche la pretesa di segnare, lo scopo è solo di concludere la partita. Salvi. Ma la maggior parte delle volte dopo minuti di nostro possesso palla, loro recuperano e in un attimo siamo tutti sotto i pali. Non vediamo l'ora che finisca!
Ma sul tantissimo a zero succede qualcosa. I Pink Lions fanno un soprannumero e liberano l'ala, un certo Lewsly che ha spazio e accelera. Non ricordo bene chi, ma con uno scatto fenomenale lo prende, almeno lo rallenta, ed in un attimo gli siamo sopra in 4. Ognuno ci mette tutto quello che ha...soprattutto frustrazione per non averlo mai preso... L'arbitro fischia, è una delle poche azioni che non è finita nella nostra area di meta. Tutti si alzano tranne lui. E' a terra. E adesso ve la dico tutta.
"Brutto stronzo, così impari a fare il fenomeno coi vecchietti! hai smesso di giocare la settimana scorsa... Speriamo che tu esca anche dal campo..." 
Non mi fa onore. Ma è quello che ho pensato. L'importante è comunque averlo rispettato ed avendogli tirato un bel placcaggio ignorante e in 4, ma nelle regole.
Insomma lui esce, e la nostra squadra ha un sussulto di orgoglio. Impostiamo una azione di attacco vera e propria, muoviamo un po' la palla da una parte all'altra del campo. loro fanno falli. Sono stanchi. Ho ancora un po' di energia da spendere, gioco veloce. Vedo Matt, che come contro la Nuova Zelandanel 2003, mi guarda. Calcio a 5 metri dalla meta, parto subito, fisso e gliela dò. E' lui che deve portare quella palla di là dalla linea...non ce la fa. Placcato ad un metro, impostiamo una partenza assistita per fare quel maledetto metro, ma sbattiamo contro un muro. Dopo una serie infinita di tentativi vedo lo spazio. E' di Zanoletti la possibilità. Parto dalla chiusa, taglio il campo e gliela passo piatta, quasi avanti. Un inglese, al momento che lascio la palla, forse capisce che non può aspettare che quel l'italiano la prenda perché sarebbe spacciato, allora tenta l'intercetto...ma è tardi per lui. Cristian c'è, puntuale, prende la palla dritto come un fuso ed supera quella linea che sembrava invalicabile. Meta. Boato dello stadio. Probabilmente cominciavamo a fare tenerezza...
Alla fine la partita è finita 84 a 5, ma considerato il buon livello di gioco che abbiamo trovato, la nostra impreparazione all'arrivo sull'isola e soprattutto il ristretto numero di giocatori disponibili, credo sia stata una buona partita, dove abbiamo comunque dimostrato di saper giocare a rugby anche in condizioni disperate come lo eravamo noi. Ora però è finita e basta rugby giocato, adesso è ora della birra e su questo siamo intenzionati a farci rispettare!


vi lascio anche un video di una festa di qualche anno fa...

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