martedì 22 novembre 2011

L'allenamento prepartita

Forse era meglio se quei cari e grossi ragazzi degli Stati Uniti si fossero allenati da un altra parte...
Questa era la situazione: da una parte noi, tutti vestiti diversi e nessuno con roba della nazionale, 17 desaparecidos; dall'altra i cari Yankies, tutti vestiti uguali, con una divisa impeccabile, con gli allenatori, i preparatori atletici…addirittura le fisioterapiste! Un altro pianeta, e non solo per l'organizzazione, ma anche per il livello dell'allenamento. Negli sguardi delle vecchie glorie italiane stava nascendo il dubbio: ma chi me l'ha fatto fare!
Nonostante tutto, ritroviamo il buon umore giocando a touche. Dopo 20 minuti di partitella avanti contro tre/quarti i primi commenti: "non esageriamo…domani si gioca" oppure, "ho i polpacci duri…". Andiamo bene! Venti minuti di corsetta e siamo già messi così… Dò un'occhiata al campo a fianco. Stanno provando la squadra! Partenze da mischia, da touch, sequenze coi tre/quarti… 
Non sono l'unico ad aver guardato il campo a fianco. Sandro Moscardi prende in mano la situazione, ci dividiamo per reparti e abbozziamo qualche giocata su due piedi. Proviamo la squadra anche noi e alla fine pur con qualche tensione tra di noi, ritroviamo un po' di fiducia. Proprio scarsi non siamo. Torniamo in albergo.
L'albergo è bello, un po' retrò, ma bello. Le camere sono mini-appartamenti costruiti intorno ad una graziosa piscina circondata da lettini, gazebo e quella meravigliosa vegetazione che contraddistingue i caraibi. Ma…C'è sempre un ma, in questa trasferta!
Ma è arrivata una tempesta tropicale-uragano e sembra che voglia parcheggiarsi proprio al largo delle Bermuda! Vento a 100/110 km/h e pioggia a secchiate. Carino no? Dopo le comprensibili imprecazioni chiamiamo i taxi ed andiamo in centro dove Giovanni ci ha invitato nel suo ristorante per farci assaporare le sue famose specialità italiane. Amo gli emigranti!

Nessun commento:

Posta un commento