giovedì 8 dicembre 2011

Come ho perso la Nazionale...

Il mondiale è finito. Nonostante tutto sono felice per aver vissuto una esperienza fantastica, anche se mi rimangono in mente le ultime parole di John Kirwan: "...hai tradito la nostra maglia". Tradito? Nostra maglia? Tralascio tutte le varie considerazioni che si potrebbero fare in certi casi e dico solo che sono furioso. 
Fortunatamente ci aspetta ancora il viaggio di ritorno in Italia. Il giorno della partenza da Roma avevamo scoperto, con grande piacere, che  uno sponsor del torneo, la Quantas, aveva offerto a tutte le delegazioni un viaggio di andata e ritorno in business class. Per chi non è mai stato, riassumo le comodità. Poltrona che si allunga in comodo letto, una hostess ogni 6-8 persone a disposizione come un cameriere, cibo e bevande di grande qualità e soprattutto a volontà. Insomma all'andata, avevamo evitato aragoste, champagne e cocktail vari, ma al ritorno eravamo ben decisi ad approfittarne. Dopo un estate di allenamenti in montagna e un mese di clausura in Australia ci meritavamo proprio un po' di svago…
Al primo raduno dopo i mondiali erano convocati troppi mediani per i miei gusti…4 ufficialmente e e un altro ufficiosamente. Si parlava tanto di ricambio, e speravo proprio che questo ricambio riguardasse dar spazio a chi era stato in panchina per 4 anni…Invece no. Dopo una vita in cui ero stato trattato da "giovane apprendista" ero passato subito a "vecchio da pensionare". Era proprio questa la sensazione che avevo. In più JK aveva chiamato due ragazzi neozelandesi (più vecchi di tutti noi) ed aveva chiaramente intenzione di affidare la mediana ad uno di loro.
Dunque le premesse al primo raduno non erano delle migliori. E' un ritrovo, di un giorno, per valutare la forma fisica e dare le prime indicazioni sul 6 Nazioni che verrà. Nei test vado più che bene, poi al pomeriggio riunione video. 
Fianco a me c'è Franco Bernini, allenatore della Nazionale A. JK ci mostra un video che secondo lui doveva illuminarci su come battere l'Inghilterra alla prima partita del 6 Nazioni prossimo. Descrivo il video, è importante. Partita Inghilterra-Samoa. Calcio d'inizio dell'Inghilterra, Samoa riceve nei propri 5 metri e comincia una azione di contrattacco. Gli inglesi placcano duro, ma i samoani non perdono il possesso e conquistano terreno. Vanno da un lato del campo all'altro sventagliando la palla con disinvoltura. Ad un certo punto un pilone fa un passo dell'oca e se ne va debordando un centro, che poi lo riprende in velocità, ma il pilone con un sottomano rilancia un tallonatore che buca la linea difensiva e apre per l'ala che però viene placcata. Le fasi si susseguono una all'altra, sempre di enorme qualità, fin che il contrattacco finisce con la meta delle Samoa dalla parte opposta del campo. Forse una delle più belle azioni mai viste, fenomenali.
JK interrompe il video e ci dice, tutto serio: "E' facile battere gli Inglesi, dovete fare così!"…silenzio imbarazzato mentre dentro di me penso: "Grazie ar cazzo".
Mi giro, incrocio gli occhi di Bernini e ci scappa un sorriso. A quel punto JK mi guarda e col suo italiano stentato, sbraita: "Che hai da ridere Matteo?! tu non pensi che possiamo farlo?! Tu non pensi che possiamo battere l'Inghilterra?! Tu non credi in noi! Tu sei sempre il solito! bla bla bla.
Neanche il tempo di rispondere e lui aveva fatto tutto da solo. Mi aveva eliminato per la seconda ed ultima volta.
Poi mi dicono perché non tifo Nuova Zelanda...
Ps: questo racconto, in principio, era stato scritto leggermente diverso,  ma fortunatamente qualcuno mi ha fatto cambiare idea e l'ho modificato. Avrei voluto gridare al mondo le vigliaccate fatte, ma è più carino così. Spero sia di vostro gradimento...

2 commenti:

  1. Ciao Matteo,
    complimenti molto bello il tuo racconto, è lo specchio di un rugby che dal mio punto di vista è diventato troppo mercenario! Io ho abbandonato per svariati motivi ma soprattutto perchè non è più come una volta, e secondo me non è un caso che la nazionale negli ultimi 10 anni non abbia fatto un minimo passo in avanti! Ho avuto modo di conoscerti ed apprezzarti continua ad essere un rugbista vero come sei sempre stato e vedrai che prima o poi gli sforzi verranno ripagati!
    Un abbraccio spero di rivederti presto io nel frattempo mi sono dato all'enduro...
    Marcello Agrati

    RispondiElimina
  2. Grazie Marcello per gli apprezzamenti, purtroppo in alcune occasioni il rugby di alto livello perde un po' della sua purezza, ma credo che sia inevitabile. Però a livelli appena sotto rimane uno sport ed un ambiente splendido!
    Fai enduro? mitico! Quello si che è pericoloso!!!
    Un abbraccio!

    RispondiElimina