martedì 13 dicembre 2011

TOTO' & ZAPPO'

Salvatore Perigini, detto Totò. Un bel personaggio, non c'è che dire. Lo conosco per la prima volta a L'Aquila quando, insieme a Maurizio Zaffiri vengono a prendermi al Centi Colella per portarmi all'appartamento designato e farmi fare un giro in città. Maurizio lo conoscevo già abbastanza bene, ma con Totò era la prima volta che ci passavo del tempo insieme.
Io avevo 22 anni ancora da compiere, loro erano di poco più giovani di me. Arrivano al campo con una Lancia Thema, Zappò alla guida come un tassista e Totò dietro... Scendono, ci salutiamo molto cordialmente, facciamo due chiacchere, i dirigenti mi danno le ultime istruzioni e vià, si parte. Dividerò l'appartamento con Totò e Giancarlo Verdura. 
Mentre ci avviamo alla macchina, Zappò si affretta ad andare ad aprire la portiera di Totò, proprio come uno Chauffeur. Guardo la scena un po' strana e cerco di salire nel sedile davanti, ma i ragazzi insistono per farmi salire dietro, "stai più comodo" mi dicono. 
Partiti, Totò comincia a lodare le doti di autista di Maurizio, dice che conosce molto bene la città, sa evitare il traffico e soprattutto ha una guida docile. Mah... Mi mostrano dov'è casa e poi mi portano in una pasticceria, dove assaggiamo alcune prelibatezze locali. Due chiacchere piacevoli e alla fine Totò, con aria da gran signore va e paga per tutti. Inutile cercare di fermarlo, è irremovibile, siamo suoi ospiti. Guardo Maurizio e lui con uno sguardo di intesa mi fa capire che è sempre così, Totò non vuole che si paghi quando siamo con lui. Un signore, non c'è che dire. Il giro continua, le 99 cannelle, la basilica di Collemaggio, il centro. Ad ogni fermata la stessa storia, un caffè, una pizzetta, una coca cola per tutti e paga sempre il Boss. Ogni volta che rimontiamo in macchina lo chauffeur apre lo sportello a Salvatore e io mi siedo dietro. Cominciano a farmi complimenti...prima mi dicono che apprezzano come gioco, poi che ho gioco fisico come piace a loro...soprattutto a Totò...poi complimenti al fisico, sei robusto, muscoloso...Ad un certo punto sento toccarmi una gamba, mi giro ed il Boss dice: "che gambe forti..." 
Sono decisamente perplesso, un po' infastidito. Guardo Zappò dallo specchietto ma per lui è tutto normale. Rido, penso che stiano scherzando.
La cosa va avanti tutto il pomeriggio. Dopo un po' chiedo apertamente di smetterla, che la cosa non è di mio gradimento. Allora Totò ride e dice: "dai Zappy diglielo tu, è normale, fra amici avere certe confidenze...". Guardo Maurizio e lui conferma: "ma si Matteo, non c'è nulla di male, sai a Toty piace avere amici dolci da accarezzare, non ti preoccupare...." lo dice seriamente, senza lasciar trapelare tentennamenti. Comincio ad essere preoccupato. Chiedo comunque, con decisione, di essere lasciato in pace. Per un po' fila tutto liscio, andiamo a cena e Totò fa di nuovo lo splendido offrendo tutto. 
Si torna a casa, per la notte. Sono preoccupato. Appena in macchina, ricomincia la commedia, ancora più spudorata. Arriva addirittura ad un tentativo di abbraccio che respingo decisamente. Sono più che preoccupato, penso alla notte da solo in casa con Totò. Cazzo è un energumeno, se è vero che ha certi istinti dovrò essere pronto a tutto. Mi sto caricando come prima di una partita! Sono teso al massimo, sono incazzato e lo dimostro in macchina. Zappò si ferma nel parcheggio di casa ma non voglio uscire. Voi siete matti, io non ci sto! Urlo. Scatto fuori da quella Lancia, pronto a tutto. Alzo le mani e mi incazzo come un matto, ormai ho perso il lume della ragione. Sono in quello stato in cui qualsiasi cosa ti dicano, tu non ascolti più! Totò tenta un ultimo approccio, ma la mia reazione è definitiva. Sbraccio e spintono entrambi, sono pronto ad alzare le mani, forte!
Il simpatico scherzone è andato in porto, ci sono cascato alla grande. Ridono a crepa pelle, provano a parlarmi per convincermi che era uno scherzo, ma non trovano più le mie orecchie pronte ad ascoltare. Ci vuole un pò di tempo prima di convincermi, ma alla fine salgo. 
Che giornataccia ho passato. Quando sono a letto in camera mia, penso: “ma se fosse stato vero?? L’unica difesa era non farmi prendere...”
Mi alzo e chiudo la porta. A doppia mandata!


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